Gli occhiali da sole sono una delle più straordinarie intersezioni tra necessità pratica, innovazione tecnologica e evoluzione culturale nella storia degli accessori. La loro evoluzione inizia nelle terre ghiacciate dell’Artico, dove veniva utilizzato come strumento di sopravvivenza per il popolo Inuit. Si sviluppa poi attraverso le corti imperiali dell’antica Roma e i tribunali della Cina medievale, fino a trasformarsi in un elemento fondamentale della cultura contemporanea. Questa evoluzione non racconta solo la storia di un oggetto, ma riflette il progresso dell’ingegno e della tecnologia dei materiali. Gli occhiali da sole sono un perfetto esempio di come un’esigenza pratica possa evolversi attraverso l’innovazione tecnologica, fino a diventare un simbolo culturale.

La storia degli occhiali da sole
Gli occhiali da sole sono nati circa duemila anni fa come necessità per il popolo Inuit che viveva nell’estremo nord: a causa del riflesso della luce sulla neve, gli Inuit avevano particolare bisogno di proteggere gli occhi. La loro versione degli occhiali da sole era però rudimentale ed era nota come “occhiale da neve”: questi occhiali erano realizzati in avorio di tricheco, legno galleggiante, osso o corno di caribù intagliati in una forma che si adattava al viso, con sottili fessure per la vista. Erano rotondi e collegati da un pezzo per il naso e bloccavano letteralmente tutta la luce tranne quella che si insinuava attraverso fessure sottili e piccole. Le fessure riducevano la quantità di luce solare che raggiungeva gli occhi, proteggendoli dal bagliore e, allo stesso tempo, migliorando la messa a fuoco della vista. Per aumentare l’assorbimento della luce, a volte veniva strofinato fuliggine o polvere da sparo sulla superficie esterna degli occhiali.
Anche l’imperatore romano Nerone, secondo Plinio il Vecchio osservava i combattimenti dei gladiatori attraverso pietre preziose levigate per ridurre il bagliore del sole.
Una terza testimonianza ci arriva dalla Cina: gli occhiali da sole sono stati utilizzati nelle aule di tribunale in Cina nel XIII secolo. I magistrati in Cina infatti indossavano lenti piatte di quarzo fumé durante i procedimenti giudiziari. Tuttavia, lo scopo principale di queste lenti era quello di nascondere le espressioni del giudice, non proteggere gli occhi dal sole.
Nel 1700, i soffiatori di vetro veneziani iniziavano a creare le prime lenti d’ingrandimento, o monocoli, per aiutare le persone con difficoltà di vista nella lettura. Nel XVIII secolo, James Ayscough tentò di correggere alcuni difetti visivi usando vetro di colore blu o verde. Sebbene gli occhiali di Ayscough fossero destinati a essere una soluzione correttiva, si pensa che siano stati i predecessori degli occhiali da sole come li conosciamo oggi.
Gli occhiali da sole come accessori alla moda non sono nati fino al XX secolo. La loro diffusione è ampiamente attribuita a Sam Foster: le star del cinema apprezzavano il modo in cui le lenti proteggevano i loro occhi dai riflettori dei set cinematografici, e in seguito come gli occhiali potessero nasconderli dai paparazzi. Presto, le lenti colorate furono commercializzate come “cool” e “misteriose”.
Un altro passo importante nell’evoluzione degli occhiali da sole fu l’invenzione delle lenti polarizzate nel 1936 da Edwin H. Land, che eliminavano il riverbero della luce solare che si riflette sulle superfici. Ray-Ban, creò occhiali da sole in stile aviatore utilizzando lenti polarizzate per i piloti dell’US Air Force durante la seconda guerra mondiale. Nel 1937, sono stati messi in vendita al pubblico.
Nel 1952, Ray-Ban creò un altro modello iconico: il Wayfarer, che ha avuto un impatto immediato sulla cultura pop, diventando l’occhiale simbolo della generazione Beat degli anni ’50. Icone del cinema come James Dean in “Gioventù bruciata” (1955) e negli anni ’60, musicisti come Bob Dylan e i Beach Boys hanno reso il Wayfarer uno dei modelli più famosi e apprezzati ancora oggi.
Nel 1970, il produttore giapponese di lenti TALEX ha prodotto la prima lente polarizzata completamente bilanciata. Il Giappone continua ad avere un debole per gli occhiali polarizzati, con marchi come Shinzo Tamura specializzati in questo tipo di occhiali.
L’evoluzione della moda ha portato alla formazione di due principali categorie nel mercato degli occhiali da sole: da un lato, una miriade di marchi più piccoli, molti dei quali nuovi e alcuni storici, che producono occhiali da sole di alta qualità nella fascia di prezzo da 100 a 200 euro. Dall’altro lato Luxottica che produce quasi tutti gli occhiali da sole venduti dai marchi di moda in tutto il mondo. Luxottica ha consolidato la sua posizione dominante nel settore con l’acquisizione di Ray-Ban nel 1999 e di Persol, pochi anni prima.
Occhiali da sole e moda
L’acquisto di occhiali da sole è stato influenzato da una serie di fattori sociali e culturali che hanno trasformato questo accessorio da un oggetto utilitaristico a un simbolo di status, glamour e appartenenza a gruppi sociali specifici.
Ad esempio, a partire dagli anni ’20, le star del cinema hanno iniziato a indossare occhiali da sole che hanno iniziato ad essere desiderabili per il grande pubblico: l’emulazione delle star è stata un fattore fondamentale per l’adozione degli occhiali da sole come accessorio di moda di massa, alimentando il desiderio di associarsi all’immagine di bellezza, successo e stile di vita agiato proiettata dalle celebrità.
Inoltre, la crescente disponibilità e convenienza degli occhiali da sole ha coinciso con l’ascesa della cultura del consumo, che incoraggiava l’acquisto di beni come simbolo di status e appartenenza sociale.
Gli occhiali iniziavano ad affermarsi come simboli di appartenenza a specifici gruppi sociali o sottoculture e contribuivano a rafforzare il senso di appartenenza e un’identità definita. In altre parole l’adozione di un particolare modello di occhiali da sole poteva rappresentare un modo per esprimere la propria affiliazione a un gruppo sociale, comunicare i propri valori e distinguersi dalla massa.
A partire dagli anni ’60, gli occhiali da sole sono diventati un elemento fondamentale delle collezioni di quasi tutti i principali marchi di moda.
Ultime innovazioni tecnologiche
L’innovazione tecnologica ha permesso di integrare alcune funzionalità avanzate negli occhiali da sole, aprendo nuove possibilità per l’interazione con il mondo circostante.
Una delle innovazioni meno recenti è l’introduzione delle lenti fotocromatiche: queste lenti utilizzano micro-cristalli per regolare automaticamente l’oscuramento delle lenti in base alle condizioni di luce.
Gli occhiali da sole stanno diventando sempre più integrati con dispositivi intelligenti come smartphone e smartwatch: ora utilizzando solo gli occhiali da sole è possibile ricevere notifiche, ascoltare musica, effettuare chiamate e accedere ad altre funzionalità direttamente dagli occhiali da sole. Ad esempio Ray-Ban nel 2021 ha lanciato sul mercato i primi occhiali da sole con fotocamera integrata, che consentono di scattare foto e registrare video.
Abbiamo visto come la storia degli occhiali da sole rappresenti un affascinante viaggio attraverso l’evoluzione tecnologica e culturale. Dal futuro ci possiamo aspettare che gli occhiali da sole si confermino come un esempio paradigmatico di come un oggetto possa evolversi mantenendo la propria rilevanza attraverso i secoli, adattandosi alle mutevoli esigenze della società e anticipando le tendenze future. La loro storia continua a essere scritta, promettendo ulteriori sviluppi all’intersezione tra protezione visiva, moda, tecnologia e identità culturale.