L’attività di ottico in Italia è documentata fin dal XIII secolo, come dimostrano le gilde professionali come i Christalleri a Venezia. Nel corso dei secoli, la professione di ottico si è evoluta, passando dal montaggio di occhiali alla misurazione della vista e alla fornitura di lenti a contatto.
Ecco alcuni punti salienti dell’evoluzione storica della professione di ottico optometrista in Italia:
- 1928: L’attività di ottico viene regolamentata per la prima volta in Italia con il Regio Decreto n. 1334, che la definisce come “arte ausiliaria delle professioni sanitarie”.
- Anni ’60: Cominciano a diffondersi i primi corsi di formazione in optometria in Italia. L’optometrista è una figura professionale che si concentra sull’esame della vista, le funzioni visive e l’applicazione di lenti a contatto.
- Anni ’80-90: Si intensificano gli sforzi per standardizzare la formazione in optometria in Italia, con la nascita di diverse scuole e corsi di qualifica.
- 1999: La legge n. 42 eleva le “arti ausiliarie delle professioni sanitarie” a “professioni sanitarie”, includendo quindi anche la professione di ottico.
- 2001: Vengono attivati i primi corsi di Laurea triennale in Ottica e Optometria presso le università italiane. Questo segna un passo importante verso il riconoscimento accademico e professionale dell’optometrista.
- 2001: La Corte di Cassazione emana una sentenza che definisce l’attività dell’optometrista come distinta da quella dell’ottico e del medico oculista. L’optometrista può misurare la vista, applicare lenti a contatto e correggere difetti visivi come miopia, presbiopia, astigmatismo, ipermetropia e afachia. Tuttavia, non può formulare diagnosi, prescrivere farmaci o eseguire interventi chirurgici.
La professione dell’ottico e dell’optometrista oggi
Oggi, la professione di ottico optometrista in Italia è in continua evoluzione. Grazie alla formazione universitaria e al crescente riconoscimento da parte delle istituzioni, gli optometristi italiani svolgono un ruolo sempre più importante nella cura della salute visiva delle persone.
Nonostante i progressi, però l’optometria in Italia non è ancora una professione sanitaria regolamentata come in altri paesi europei. Questo comporta alcune difficoltà per gli optometristi italiani, tra cui la mancanza di un albo professionale e la difficoltà di ottenere il riconoscimento delle proprie qualifiche all’estero. Diverse associazioni di categoria, ad esempio ALOeO (Associazione Laureati in Ottica e Optometria), si battono per ottenere il pieno riconoscimento dell’optometrista come professionista sanitario, al fine di garantire una maggiore tutela dei pazienti e una migliore qualità dei servizi offerti.
In Italia, le tre principali figure professionali che si occupano della salute visiva sono l’oculista (o oftalmologo), l’ottico e l’optometrista. Sebbene i loro ruoli possano talvolta sovrapporsi, ci sono differenze significative tra queste professioni.
Nei prossimi paragrafi andremo a discutere nel dettaglio le differenze tra le tre figure professionali.

Chi è e che cosa fa l’oculista?
L’oculista è un medico specializzato in oftalmologia, ovvero il ramo della medicina che si occupa delle malattie dell’occhio. Ha conseguito una laurea in Medicina e Chirurgia e una specializzazione in Oftalmologia.
Si occupa di diagnosticare e curare tutte le patologie oculari, prescrivere farmaci, eseguire interventi chirurgici e prescrivere occhiali e lenti a contatto. Ha una comprensione completa del corpo umano e di come le diverse malattie possano influenzare l’occhio.
In altre parole, l’oculista è un medico specializzato che può diagnosticare e curare tutte le patologie oculari.
Chi è l’ottico?
L’ottico è un professionista che si occupa della salute visiva, in particolare della correzione dei difetti visivi attraverso l’utilizzo di occhiali e lenti a contatto.
L’ottico si occupa di:
- Misurare la vista: l’ottico effettua l’esame della refrazione per determinare il grado di miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia del paziente.
- Scegliere e adattare le lenti: sulla base della prescrizione medica o della propria misurazione, l’ottico sceglie le lenti più adatte alle esigenze del paziente, considerando le caratteristiche del difetto visivo, lo stile di vita e le preferenze estetiche. Una volta scelte le lenti adatte, l’ottico assembla gli occhiali, montando le lenti scelte nella montatura selezionata dal paziente. L‘ottico si occupa anche di riparazione e manutenzione dell’occhiale.
- Applicazione di lenti a contatto: in Italia, molti ottici hanno anche la qualifica di ottico-optometrista e possono quindi applicare lenti a contatto.
- Consulenza al cliente: l’ottico fornisce al cliente informazioni e consigli sulla cura degli occhiali, l’igiene visiva e la prevenzione dei difetti visivi.
- Gestione del negozio di ottica: l’ottico può anche gestire un negozio di ottica, occupandosi degli aspetti commerciali e amministrativi dell’attività.
L’ottico invece non può diagnosticare o curare malattie oculari: in caso si sospetti una patologia, infatti l’ottico deve indirizzare il paziente all’oculista. L’ottico non può neanche prescrivere farmaci o eseguire interventi chirurgici: queste attività sono di esclusiva competenza del medico oculista.
La formazione dell’ottico in Italia può avvenire attraverso due percorsi. Gli studenti possono scegliere di seguire un corso specializzato durante le scuole superiori, al termine del quale il futuro ottico deve superare un esame di abilitazione per poter operare in autonomia. In alternativa, i futuri ottici possono scegliere di frequentare un corso biennale post-diploma: questo percorso è offerto da scuole private a riconoscimento regionale e prevede anch’esso un esame di abilitazione finale.
In aggiunta a questi percorsi, un laureato in Ottica e Optometria può accedere direttamente all’esame di abilitazione per la professione di ottico.
Chi è l’optometrista?
L’optometrista è un professionista che si occupa della valutazione della salute visiva e della correzione dei difetti visivi, principalmente attraverso l’utilizzo di occhiali e lenti a contatto. La sua figura professionale in Italia non è ancora regolamentata, ma negli ultimi decenni ha acquisito un crescente riconoscimento grazie alla formazione universitaria e alla giurisprudenza, che ha definito la sua attività come distinta da quella dell’ottico e dell’oculista.
L’optometrista può fare tutto ciò che già fa l’ottico, con l’aggiunta di:
- Esami della vista più completi e approfonditi
- Prescrizione di lenti a contatto: sulla base dell’esame della vista, l’optometrista prescrive le lenti più adatte alle esigenze del paziente, considerando le caratteristiche del difetto visivo, lo stile di vita e le preferenze estetiche.
- Rieducazione visiva: L’optometrista può suggerire e seguire programmi di rieducazione visiva per migliorare le capacità visive del paziente, come la coordinazione occhio-mano, la motilità oculare e la percezione della profondità.
- Consulenza e informazione: L’optometrista fornisce al paziente informazioni e consigli sulla salute visiva, l’igiene degli occhi, la prevenzione dei difetti visivi e l’uso corretto di lenti a contatto e occhiali.
- Screening per patologie oculari: L’optometrista può identificare segnali di patologie oculari e, in tal caso, indirizzare il paziente all’oculista per ulteriori accertamenti e cure.
Come l’ottico, l’optometrista non può diagnosticare o curare malattie oculari: questa attività è di esclusiva competenza del medico oculista. L’optometrista non può neanche prescrivere farmaci o eseguire interventi chirurgici: anche queste attività sono di esclusiva competenza del medico oculista.
La formazione dell’optometrista in Italia avviene principalmente attraverso due percorsi, uno sono i corsi post-diploma; esistono diverse scuole private che offrono corsi di formazione in optometria, solitamente biennali, successivi al diploma di scuola superiore. Oppure attraverso il conseguimento di una laurea triennale in Ottica e Optometria: sette università italiane offrono questo percorso di formazione, che fornisce una preparazione accademica completa e approfondita in ambito optometrico.
In Italia, la distinzione tra ottico e optometrista è meno netta rispetto ad altri paesi dell’UE e agli USA.
Infatti negli Stati Uniti l’optometria è una professione sanitaria regolamentata a livello statale.
Inoltre, gli optometristi (OD – Doctors of Optometry) hanno una formazione universitaria a livello di dottorato (equivalente a un EQF7 europeo) e sono considerati medici specializzati nella cura della vista. Dopo aver conseguito il Dottorato in Optometria, i laureati devono superare un esame di abilitazione statale per poter esercitare la professione.